avviso pubblicato il 10 Gennaio 2024
con lo scopo di fare chiarezza sull’argomento Centro ictus alleghiamo alla presente la relazione da noi presentata al coordinatore del dipartimento regionale di neuroscienze dott. Carlo Serrati nell’incontro del 6 novembre 2019 organizzato in Regione dal Consigliere regionale Paolo Ardenti.
STORIA
La ultradecennale richiesta del centro ictus da parte del San Paolo e della popolazione savonese, per chi non ne ha vissuto la storia, richiede alcune precisazioni:
Anno 1999: Giunta Presieduta da Mori: La Consigliera Regionale dott.ssa Valeria Cavallo riesce a fare assegnare 200 milioni di lire all’ASL2 per l’istituzione del CENTRO ICTUS. Vennero comprati i monitor, ma la stanza del centro ictus non fu mai fatta e gli strumenti dopo anni presero altre destinazioni.
Anno 2009: Il primario di neurologia prof. Antonino Leonardi lascia amareggiato l’ospedale dichiarando di non essere riuscito ad istituire il centro ictus avendo avuto opposizioni diffuse al suo tentativo decennale di dare alla città di Savona quanto hanno già gli ospedali capoluogo di provincia per la cura della grave patologia tempodipendente.
Anno 2015: I direttori di pronto soccorso (dott. Roberto Lerza), di cardiologia (dott. Paolo Bellotti e dopo Pietro Bellone), di anestesia e rianimazione (dott. Brunello Brunetto) coordinati dal direttore di neurologia dott. Fabio Bandini decidono, pur in assenza di un centro ictus, di trattare con la trombolisi in pronto soccorso i pazienti a cui è stata fatta la diagnosi di ictus. I pazienti successivamente vengono ricoverati nel reparto di neurologia per il completamento dei trattamenti terapeutici e riabilitatori necessari.
Anno 2016 – 2020: il Comitato Amici del San Paolo ha esperito senza successo le attività descritte in modo essenziale nell’allegato coinvolgendo i comuni e la popolazione del comprensorio.
Anno 2020: La “fondazione De Mari” dona i monitor per il centro ictus che vengono montati in una stanza con 4 letti.
Anno 2020: La pandemia COVID19 sconvolge l’assetto del San Paolo dedicando buona parte dei reparti e del personale dell’ospedale alla cura di questa patologia, tralasciando le cure non in urgenza/emergenza. Queste ultime nonostante le difficoltà sono sempre state trattate (es. terapie oncologiche, traumatologia, cardiologia, chirurgia diurgenza).
Anno 2020: si acuisce il problema della mancanza degli specialisti neurologi anche dovuta a una scorretta distribuzione negli ospedali della regione.
Anno 2020: Il direttore della neurologia dott. Fabio Bandini dà le dimissioni e lascia l’ospedale amareggiato dichiarando “Il mio rimpianto principale, come quello del mio predecessore, il prof. Leonardi, è quello di non essere riuscito a creare a Savona un Centro ictus”.
Anno 2020 dicembre: interpellanza del consigliere regionale dott. Roberto Arboscello con successiva risposta del Presidente della Giunta (vedi sito della regione o, se a noi richiesto, con invio della registrazione via WhatsApp).
Anno 2020 dicembre: petizione sulla piattaforma change.org. In pochi giorni 1500 firme. http://chng.it/DwCXJHzc
Anno 2020 dicembre : ordine del giorno e delibera del Consiglio Comunale del 22 Dicembre.
PRECISAZIONI
Nel dibattito è necessario sciogliere l’equivoco di confondere trombolisi e centro ictus, che talora viene ingannevolmente utilizzato per non concedere il Centro Ictus e affermare che comunque si cura (anche per non creare allarmi o denunce all’autorità giudiziaria).
Una cosa è la trombolisi, una cosa il Centro ictus.
Una cosa è, all’arrivo al pronto soccorso, l’immediata diagnosi (TAC, Risonanza, visita neurologica…) e la terapia trombolitica (…ma quanto tempo c’è voluto per riconoscere il colpito, portarlo in ospedale, etc?), altra cosa è la cura organizzata in un centro ictus monitorato 24/24 h, in area riservata, con immediate terapie farmacologiche e riabilitative di una patologia TEMPO-DIPENDENTE.
Il centro ictus non è solo trombolisi, ma una organizzazione globale che consente un migliore successo perla cura dei pazienti non solo con gli aspetti terapeutici, ma anche diagnostici e riabilitativi il più precoci possibile
Per fare un esempio più comprensibile: quando buchiamo una ruota di un’auto cerchiamo di trovare una soluzione immediata con la bomboletta o il ruotino, ma poi portiamo l’auto in una officina che oltre a curare il pneumatico fa tutte le altre manovre per garantirci una guida senza sbandare.
Nel pieno della prima ondata di emergenza Covid ci è giunta da più persone, la volontà di donare al Comitato un contributo da impegnare per le necessità più urgenti dei reparti sotto pressione. Contemporaneamente da parte di alcuni medici, e di alcune infermiere siamo stati messi a conoscenza delle difficoltà che sorgevano oltre al normale lavoro dei reparti. Soprattutto ci sono state evidenziate le problematiche dei pazienti isolati, come la mancanza di comunicazione con i propri cari e l’assoluta necessità di beni di prima necessità come i fazzoletti , le salviette, gli asciugamani e la carta che ovviamente in quelle condizioni di difficoltà e contagio venivano continuamente sostituiti e utilizzati in grandi quantità. Consapevoli delle numerose raccolte in essere ci siamo però resi conto che alcune richieste non potevano aspettare i tempi della burocrazia, così abbiamo deciso di muoverci immediatamente con i nostri pochi mezzi e la volontà di molte persone. Ci veniva consegnata una lista con il materiale più necessario e subito abbiamo coinvolto conoscenze, aziende, associazioni per riuscire a portare un po di sollievo ai malati e a togliere qualche preoccupazione al personale che stava lottando ogni giorno contro questa epidemia. La raccolta del materiale da subito ha trovato riscontro. Con l’impossibilità di uscire e di muoversi liberamente molti ci hanno chiesto di poter fare una donazione da impeganre nel materiale difficile da reperire. A questo punto come Comitato, non avendo il conto in banca, abbiamo concordato con l’Associazione Cresci che da sempre ci affianca nelle varie iniziative di utilizzare uno dei conti della Cresci dedicato alle donazioni separando ogni bonifico con la causale ” emergenza Covid 19″. Come Comitato abbiamo concordato un nucleo interno ai reparti coordinato dal Dott. Massimo Bianchi , la Caposala del Reparto di Malattie Infettive, la caposala del Pronto Soccorso e la Caposala dei Preoperatori, che ci aggiornavano costantemente sulle priorità e le urgenze che il Comitato ha potuto affrontare con le donazioni ricevute.
A sostegno della nostra attività anche l’Amministrazione Comunale è scesa in Campo con l’iniziativa che riportiamo . Parecchi bancali di materiale sono arrivati dai cittadini e trasportati in Ospedale dalla
Protezione Civile di Savona
Viste le difficoltà di spostamento imposte dal DCPM in vigore in quei mesi, per non rischiare di incorrere in sanzioni , abbiamo scelto di effettuare la maggior parte degli acquisti presso
il Centro Commerciale ” il Gabbiano” e il negozio di sanitari ” Aurora “, entrambi hanno capito il nostro sforzo e da subito hanno regalato molti prodotti nella consapevolezza del filo diretto
che il materiale otteneva con l’Ospedale e i malati.
Terminata la prima fase di emergenza dai complessivi 39.263,80, spesi i sopra elencati 19958,37 Euro raccolti sono rimasti a disposizione 19305,43 Euro. Il Consiglio Direttivo del Comitato ha deciso di attendere in considerazione della discesa dei prezzi di tutto il materiale sanitario, e di attendere una teorica ( allora, oggi una realtà) seconda ondata di crisi.
Per far si che le donazioni oltre a soddisfare le esigenze primarie dei malati e del personale, possano rimanere come gesto tangibile all’interno dell’Ospedale si è deliberato di avviare le trattative per acquistare tre sanificatori, per un valore di 17.655 Euro in grado di sterilizzare ambienti e materiali in altrettanti reparti coinvolti dal Covid. Vista la presenza di uno di questi apparecchi nel reparto di Malattie Infettive e la piena soddisfazione nel Suo utilizzo da parte della Caposala e del Primario si è proceduto a contattare il rappresentante di questo apparecchio.
Il Comitato ricevuta la richiesta da parte del Dottor Lerza (S.C.Medicina e Chirurgia d’Accettazione ed Emergenza )
in data 26 Maggio 2021
visti i fondi rimasti dalla raccolta frutto della generosità di tanti Savonesi,
ha deliberato di rispondere positivamente alla domanda.
La formazione del personale infermieristico di Pronto Soccorso , alleghiamo la richiesta con i dettagli per trasparenza,
è sembrata in linea con le finalità della raccolta .
Per tanto sono stati rimborsati alla presentazione della documentazione richiesta,
Euro 366 a numero 6 figure professionali del Reparto citato.
Il Comitato Amici del San Paolo di Savona nel rispetto dello statuto, come indicato nell’ articolo 3 sopra elencato, ha accettato gli inviti a una serie di incontri pervenuti da candidati alle elezioni regionali indette per il 20/21 Settembre 2020 . Abbiamo spiegato a tutti il lavoro e lo studio fatto fino ad ora come Comitato, ci siamo confrontati e abbiamo richiesto a tutti una dichiarazione che alleghiamo a futura memoria .
L’adesione al Comitato degli Amici dell’Ospedale San Paolo di Savona comporta per l’associato la maggiore età , il diritto di partecipare alla gestione dell’Associazione attraverso l’esercizio del diritto di voto nell’Assemblea per l’approvazione e le modifiche dello statuto e dei regolamenti nonché per la nomina degli organi direttivi. Tra i soci vige una disciplina uniforme del rapporto associativo e delle modalità associative ed a tutti spetta l’elettorato attivo e passivo. E’ espressamente esclusa ogni limitazione in funzione della partecipazione alla vita associativa. La partecipazione avviene a tempo indeterminato, fermo restando in ogni caso il diritto al recesso .